Un grave incidente ha coinvolto due elicotteri militari durante un’esercitazione notturna nel Pacifico, causando un morto e sette dispersi.
Nella notte tra sabato e domenica, un tragico incidente ha scosso la Forza di autodifesa marittima del Giappone, due elicotteri Mitsubishi SH-60K, impegnati in esercitazioni notturne per la simulazione di attacchi ai sottomarini, sono stati presumibilmente coinvolti in una collisione al largo delle isole Izu, nel cuore dell’Oceano Pacifico. Il Ministro della Difesa, Minoru Kihara, ha riferito che dopo la scomparsa delle comunicazioni con uno degli elicotteri, seguita da un segnale di emergenza, sono state ritrovate in mare parti degli aeromobili.
L’incidente in Giappone
Gli elicotteri scomparsi, parte integrante dei cacciatorpedinieri giapponesi e costruiti su licenza della Sikorsky, azienda sussidiaria della Lockheed Martin, rappresentano un tassello cruciale nella difesa del Giappone. Questo incidente solleva nuove preoccupazioni sulla sicurezza delle operazioni militari aeree. Specialmente in un periodo in cui il Giappone sta intensificando le spese per la difesa e la cooperazione con gli Stati Uniti. Rispondendo alle crescenti tensioni nella regione Asia-Pacifico.
Questa non è la prima volta che un incidente del genere colpisce le forze armate giapponesi. Nell’aprile dello scorso anno, un elicottero con dieci persone a bordo si è abbattuto al largo dell’isola di Miyako. Causando dieci vittime, tra cui un generale di divisione. A ciò si aggiunge l’incidente di novembre con il convertiplano Osprey degli Stati Uniti. Che si è concluso con la perdita di dieci aviatori e una successiva “sospensione operativa” delle operazioni a livello globale per ulteriori controlli.
Un triste precedente
Questa non è la prima volta che un incidente del genere colpisce le forze armate giapponesi. Nell’aprile dello scorso anno, un elicottero con dieci persone a bordo si è abbattuto al largo dell’isola di Miyako. Causando dieci vittime, tra cui un generale di divisione. A ciò si aggiunge l’incidente di novembre con il convertiplano Osprey degli Stati Uniti. Che si è concluso con la perdita di dieci aviatori e una successiva “sospensione operativa” delle operazioni a livello globale per ulteriori controlli.
La frequenza di questi sinistri evidenzia una crescente necessità di rivedere le pratiche di sicurezza e di migliorare i protocolli in scenari ad alto rischio come le esercitazioni notturne e le manovre in condizioni avverse. Quest’ultimo incidente, ancora in fase di indagine. Rafforza l’urgenza di adottare misure preventive più stringenti per proteggere le vite umane durante le operazioni militari aeree, nel contesto di un ambiente geopolitico sempre più complesso e sfidante.